Dal 15 luglio scorso, tutti i soggetti del settore pubblico e del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di almeno 250 lavoratori devono applicare le nuove linee guida ANAC e il relativo Regolamento.
Le linee guida pubblicate da ANAC in materia whistleblowing, con la delibera n.311 del 12 luglio, completano il quadro della tutela di chi segnala illeciti e forniscono indicazioni e princìpi di cui gli enti pubblici e privati possono tener conto per i propri canali e modelli organizzativi interni.
Tre canali per le segnalazioni
I canali che i soggetti possono utilizzare per le segnalazioni sono tre: interno, esterno e divulgazione pubblica, ma secondo specifiche regole e condizioni.
Molto spesso nelle organizzazioni vengono utilizzati canali, come la posta elettronica ordinaria e la PEC, che non consentono il rispetto delle normative.
L’utilizzo di uno strumento informatico consente invece la corretta gestione di tutti gli adempimenti in vigore, garantendo la separazione e la riservatezza dell’identità del segnalante e del contenuto della segnalazione.
Priorità al canale interno
Il canale preferenziale è quello interno, con cui il legislatore vuole incoraggiare la “prossimità” delle segnalazioni a garanzia dell’acquisizione di informazioni pertinenti da parte dei soggetti più vicini all’origine delle violazioni stesse.
Tale canale deve garantire la privacy e la riservatezza dei dati.
Canale esterno
Il canale esterno, gestito da ANAC, può essere utilizzato alle seguenti condizioni:
- se il canale interno obbligatorio non è attivo o è attivo ma non è conforme a quanto previsto dal legislatore in merito ai soggetti e alle modalità di presentazione delle segnalazioni;
- se la persona ha già fatto la segnalazione interna ma non ha avuto seguito;
- se la persona segnalante ha fondati motivi di ritenere che se effettuasse una segnalazione interna, alla stessa non sarebbe dato efficace seguito ovvero questa potrebbe determinare rischio di ritorsione;
- se la persona segnalante ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse.
Divulgazione pubblica
Alla divulgazione pubblica (segnalazione tramite stampa o mezzi elettronici o mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone come i social media) si può ricorrere quando:
- ad una segnalazione interna, a cui l’amministrazione/ente non abbia dato riscontro nei termini previsti, abbia fatto seguito una segnalazione esterna ad ANAC la quale, a sua volta, non ha fornito riscontro al segnalante entro termini ragionevoli;
- la persona ha già effettuato direttamente una segnalazione esterna ad ANAC la quale, tuttavia, non ha dato riscontro al segnalante in merito alle misure previste o adottate per dare seguito alla segnalazione, entro termini ragionevoli;
- la persona effettua direttamente una divulgazione pubblica in quanto ha fondato motivo, di ritenere, ragionevolmente, sulla base di circostanze concrete e quindi, non su semplici illazioni, che la violazione possa rappresentare un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse;
- la persona effettua direttamente una divulgazione pubblica in quanto ha fondato motivo di ritenere, ragionevolmente, sulla base di circostanze concrete e quindi non su semplici illazioni, che la violazione possa rappresentare un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse.
Settore pubblico
I soggetti del settore pubblico possono segnalare ogni tipologia di violazione con tutti i canali attivabili.
Canali nel settore privato
I soggetti del settore privato sono dotati, invece, di poteri e canali di segnalazione più limitati rispetto ai soggetti del settore pubblico. Inoltre l’oggetto della segnalazione si differenzia in base alle specifiche caratteristiche del soggetto privato destinatario della segnalazione.
Protezione dei segnalanti
L’ente che riceve e tratta le segnalazioni deve garantire la riservatezza dell’identità del segnalante e la protezione dei dati, anche tramite il ricorso a strumenti di crittografia.
L’utilizzo di uno strumento informatico come OpenBlow consente la corretta gestione di tutti gli adempimenti in vigore, garantendo la separazione e la riservatezza dell’identità del segnalante e del contenuto della segnalazione e utilizza tecniche di crittografia per la memorizzazione dei contenuti delle segnalazioni, dei documenti e dell’identità del segnalante.